Descrizione

Anteprime e Recensioni Cinematografiche, tutto quello che c'è da sapere su Festival Internazionali del Cinema e quanto di nuovo succede intorno alla Settima Arte, a cura di Luigi Noera e la gentile collaborazione di Ugo Baistrocchi, Simona Noera e Marina Pavido.



mercoledì 4 novembre 2015

MEDFILM festival compie 21 anni!


 Nella Conferenza Stampa di oggi sono stati svelati dalla Direttrice artistica Ginella Vocca i contenuti della 21^ edizione del MedFilm Festival che si terrà dal 6 al 13 novembre, presso il Cinema Savoy e gli spazi del Museo MACRO di via Nizza. Un ricco cartellone di film, incontri di approfondimento, presentazioni di libri ed eventi speciali.
La Direttrice Ginella Vocca

I numeri confermano la vitalità del festival romano di Cinema per eccellenza: 78 film, di cui 51 anteprime italiane, europee ed internazionali, accompagnati da prestigiosi ospiti per raccontare attraverso il cinema l'evoluzione artistica e sociale del Mare Nostrum,area geografica su cui sono puntati gli occhi del mondo. In contemporanea al Festival si svolgerà la IV edizione dei LUX FILM DAYS a Roma proseguendo così la collaborazione con la Commissione del Parlamento europeo. L'evento presenterà, all'insegna del grande cinema europeo contemporaneo, i tre film finalisti del Premio
LUX 2015: Mediterranea di Jonas Carpignano, film di apertura del festival inserito nella Competizione Ufficiale; Mustang di Deniz Gamze Ergüven, spaccato vitale ed energico sulla condizione femminile in Turchia e The Lesson di Kristina Grozeva e Petar Valchanov, film sull'adolescenza, l'identità e il ruolo della scuola. Tra gli eventi di spicco il focus sulla serialità televisiva israeliana, che vedrà ospite il produttore e regista Hagai Levi, creatore di In Treatment e The Affair. Nell'ambito dell'omaggio sarà presentata, in anteprima internazionale, la puntata pilota della miniserie The Accursed, docu-drama che racconta quattro personalità storiche della cultura israeliana, in bilico tra genialità e follia. Hagai Levi terrà una masterclass moderata da Andrea Fornasiero. Confermata per il terzo anno consecutivo la sezione Perle: alla scoperta del nuovo cinema italiano con la partecipazione di ben 13 film, tra cui il felice ritorno di Aurelio Grimaldi con Alicudi nel vento, racconto della più remota delle Isole Eolie. Maria Arena con Gesù è morto per i peccati degli altri ci conduce invece con amore e passione nei vicoli di Catania, tra prostitute filosofe e trans in declino. Lampedusa, diretto dal duo Mangiarotti/Fomeo, ci invita a un necessario momento di riflessione sui migranti, storie di mare che non conoscono confini. Napolislam di Ernesto Pagano propone un’incursione in una Napoli inedita che un bel giorno si sveglia e si scopre islamica.

Al surrealismo e al luogo intimo dei sogni guarda invece N-Capace di Eleonora Danco, uno degli esordi più sorprendenti di quest'anno. All'interno della sezione viene dedicato un omaggio speciale al Centro Sperimentale di Cinematografia con la presentazione di due doc prodotti dalla Scuola nel 2015: Lupen. Romanzo di un ladro reale di Valerio Burli e Fiori di fuoco di Riccardo Cannella alla presenza di Caterina d'Amico. In questo delicato momento storico, in cui cruenti conflitti dilaniano la Sponda Sud del Mare Nostrum, si impone l'esigenza di dare riconoscimento e forza a quella parte di mondo arabo che respinge non solo l'avanzata dell'Isis, ma di ogni integralismo. In questo senso va inquadrato il FOCUS SIRIA con la Vetrina speciale No Home Movies, dedicata alla Siria, che comprende Home di Rafat Alzakout, toccante doc su una compagnia di artisti esiliati, Torn di Alessandro Gassman, Silvered Water –Syria Autoportrait di Ossama Mohammed e Wiam Simav-Bedirxan, The Immortal Sergeant di Ziad Kalthoum. Nell’ambito del Focus si terrà il dibattito “Siria: Il cinema tra le macerie del presente” a cui prenderanno parte Stefano Polli (Ansa), Crispian Balmer (Reuters) e Roberto Silvestri. Ma passiamo ai film selezione Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche curato da Giulio Casadei. 10 opere focalizzate sullo sguardo degli immigrati, degli adolescenti, dei ribelli e delle donne spesso protagoniste, in un fertile dialogo tra mito, storia e contemporaneità.

Story of Judas (Berlinale 2015) del franco-algerino Rabah Ameur-Zaimeche, racconto della passione di Gesù dal punto di vista di Giuda, rivisitando la sua compassione verso il Maestro. L'israeliano Mountain (Venezia 2015), dell'esordiente Yaelle Kayam, parte da un luogo mitico a Gerusalemme come il Monte degli ulivi dove sorge il cimitero ebraico, per mettere in scena la profonda presa di coscienza di una giovane madre, la storia è tratteggiata con accenti depalmiani, tra sensualità, voyeurismo e omicidio. Il thriller egiziano El Ott di Ibrahim El-Batout trova nella mitologia egiziana, e in particolare nel culto del corpo, il controcampo speculare alla barbarie del commercio clandestino di organi. Un appiglio che non hanno i personaggi del libanese And the Living is Easy di Lamia Joreige, colti nel passaggio cruciale della primavera araba del 2011, tra l'ipotesi dell'esilio e l'ansia per l'instabilità politica della regione. Un’instabilità che nel tunisino Bidoun 2 di Jilani Saadi, ambientato alla vigilia delle prime elezioni democratiche post-rivoluzione, è raccontata nelle forme di uno stralunato road movie senza meta. Le incognite del viaggio sono al centro anche dell'iraniano Impermanent di Amir Azizi, mystery drama polanskiano su una famiglia in procinto di traslocare. Sogno a lungo desiderato, quello di andare via, dalla protagonista del turco Until I Lose My Breath di Emine Emel Balci, ovvero il percorso di una giovane operaria di una fabbrica tessile che si trasforma da vittima in carnefice. Restare o partire.

 Dubbio che condividono i personaggi del racconto di formazione autobiografico Parisienne di Danielle Arbid e della commedia palestinese Love, Theft and Other Entanglements (Berlinale 2015) di Muayad Alayan. Il Concorso Internazionale Documentari Premio Open Eyes, curato per il quinto anno dal regista Gianfranco Pannone, propone una selezione di 11 opere in cui passato, presente e (incerto) futuro si intrecciano senza requie in un’area mediterranea che si allarga fino all'Africa sahariana e al Medio Oriente, senza tralasciare l'interno della penisola balcanica. Tra i titoli più importanti, spiccano il libanese Monumentum di Fadi Yeni Turk, viaggio nel tempo tra le statue che ornano le piazze libanesi, egiziane, irachene, tunisine; la coproduzione serbo-danese Flotel Europa di Vladimir Tomic, composta esclusivamente da materiale di repertorio girato su una nave da crociera che nei primi anni Novanta ospitò a Copenaghen i rifugiati politici provenienti dall'ex Jugoslavia. L'italiano Magna Grecia - Europa Impari, del duo Lamanna/Kerzanet, parte dai fatti di Rosarno per comporre un’opera polifonica che affronta gli argomenti più cruciali della nostra società: le donne, l'immigrazione, il razzismo, la sicurezza, la giustizia. Sempre sul tema dell'immigrazione l'israeliano Hotline di Silvina Landsmann, regista già vincitrice tre anni fa del Premio Open Eyes, e il film collettivo francese And We Will Throw the Sea Behind You del quartetto Aubry/Gomas/Juillard/Mangeat, che mostra senza facili pietismi storie di migranti in un mondo in movimento che fatica ad accogliere il nuovo, il diverso. Venti i cortometraggi selezionati nel Concorso Internazionale Premio Methexis. La sezione è curata da Alessandro Zoppo e presenta un percorso espanso di fremiti ed emozioni, silenzi e attese, immagini che si rivelano nel loro disfarsi, e ci donano un’occasione unica per assaporare opere che ancora non trovano spazio nel circuito distributivo italiano. Dai racconti di formazione firmati Nora El Hourch, Ahmed Ibrahim, Behzad Azadi e Dominik Mencej, agli elettrizzanti ibridi docu-fiction di Carlos Essmann, Randa Maroufi, Vadim Dumesh, Jure Pavlović e Luka Popadić, fino alle allucinazioni di Derya Durmaz e Nina Violić, passando per l'approccio melanconico, fragile e brutale al tempo stesso, di Francisco Carvalho, Lotfi Achour, Miki Polonski, Stella Kyriakopoulos, Michele Cadei e Adel Oberto. Al centro, il potere dell’amore e dell’accoglienza che bagna i lavori di Basil Khalil, Hassene Belaïd, Darine Hotait e del collettivo Maajoneh. Tutti aggrappati ad un’idea di futuro che vuole rimettere al centro la Natura e l'umana compassione.  Molti gli ospiti attesi. Tra le presenze internazionali si comincia con Jonas Carpignano e Koudous Sehion, regista e attore del film di apertura Mediterranea, riproposto anche nella sezione dei LUX FILM DAYS; si prosegue con Rabah Ameur-Zaïmeche - Algeria, Hagai Levi - Israele, Fadi Yeni Turk e Lamia Joreige - Libano, Amir Azizi - Iran, Jilani Saadi - Tunisia, Erwan Kerzanet e Paul Hamy - Francia. Tra gli italiani, Aurelio Grimaldi, Eleonora Danco, Josella Porto, Anita Lamanna, Piergiorgio Mangiarotti, Valerio Burli, Riccardo Cannella e Fulvio Risuleo. Ecco le date dei principali eventi del festival:
6 novembre, ore 20:00– Cinema Savoy - Cerimonia di Apertura - Il film Mediterranea inaugurerà il festival 2015, saranno presenti il regista Jonas Carpignano e l'attore protagonista Koudous Sehion; Interverrà Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo; Conferimento del Premio Koiné alla S.I.M.M. - Società Italiana di Medicina delle Migrazioni.
8 novembre, ore 18:00 – Cinema Savoy - Anteprima internazionale di The Accursed e Masterclass con Hagai Levi
9 novembre, ore 18:00 – Cinema Savoy - Omaggio a Ugo Gregoretti con la proiezione di Apollon - Una fabbrica occupata
12 novembre, ore 10:00 Casa Circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso –- proiezioni e seduta plenaria Giuria Methexis
13 novembre, ore 20:00– Cinema Savoy - Cerimonia di Premiazione e Conferimento del Premio alla Carriera a Ugo Gregoretti. Seguirà la proiezione di The Lesson di Kristina Grozeva e Petar Valchanov
 
Per maggiori info : www.medfilmfestival.org


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