Mentre Paolo Sorrentino e Jude Law entusiasmano il red carpet e Ozon ci fa riflettere sulla guerra, i riflettori sono puntati sul nuovo cinema italiano documentaristico di D’Anolfi e Parenti
dal Lido di
Venezia Luigi Noera – Foto per gentile concessione della Biennale. Nel fine
settimana grande attesa per il primo film degli italiani in concorso, il
documentario di D’Anolfi e Parenti, ma anche i primi due episodi della nuova
serie Tv firmata dal premio Oscar Sorrentino. Ma andiamo con ordine, sabato è
stata la volta del primo francese François Ozon in concorso a VENEZIA
73 con Frantz . Uno sguardo
diverso sui rapporti tra i popoli dell’Europa da poco dilaniata dalla Grande
Guerra. Rimorsi, difficoltà al perdono, non rendersi ancora conto delle parole
come Patria che tanti lutti ha provocato. Come detto da Barbera molti dei film
di questa edizione sono tratti dall’arte dello scrivere e infatti molte
pellicole di questa edizione lo sono. In questo caso si tratta di una piece
teatrale al quale ha attinto anche Lubitsch per parlare della Grande Guerra.
Intervistato al proposito Ozon ha ammesso di aver scoperto successivamente
l’anologia con l’opera di Lubitsch. E’ una storia all’incontrario dove il
vincitore chiede perdono al vinto. Il regista ha utilizzato sapientemente il
bianco e nero per virare in alcune parti al colore, aggiungiamo
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